Ma cosa c’entra l’energia?
Ogni anno, puntuali come una sveglia al lunedì mattina, ci ritroviamo a spostare le lancette un’ora avanti. Salutiamo l’ora solare e diamo il benvenuto all’ora legale, con tutte le sue promesse di giornate più lunghe, aperitivi al tramonto e… qualche occhiaia in più la mattina.
Ma dietro a questo semplice gesto c’è molto di più di una routine stagionale: c’è una vera e propria strategia che ha a che fare con i consumi, l’ambiente e, ovviamente , il mondo dell’energia.
Ma perché si cambia l’ora, esattamente?
L’idea non è recente. Risale addirittura al 1784, quando Benjamin Franklin (sì, proprio quello del parafulmine!) suggerì che svegliarsi prima avrebbe permesso di sfruttare meglio la luce naturale del sole, risparmiando candele.
Oggi le candele le accendiamo solo per fare atmosfera, ma il principio resta valido.
L’ora legale nasce proprio per ottimizzare l’uso della luce solare e ridurre il tempo in cui, durante la giornata, abbiamo bisogno dell’illuminazione artificiale.
L’impatto (vero) sull’energia
Passando all’ora legale, le giornate “sembrano” più lunghe. Non che il Sole stia in cielo di più, ma semplicemente, sfruttiamo meglio le ore di luce spostando le attività un’ora in avanti.
Risultato? In teoria, meno consumo di energia elettrica per l’illuminazione domestica e pubblica nelle ore serali. Nei mesi in cui è in vigore (da fine marzo a fine ottobre), il risparmio energetico a livello nazionale può anche essere significativo.
Secondo Terna, il gestore della rete elettrica italiana, nel 2023 il passaggio all’ora legale ha permesso un risparmio energetico pari a circa 370 milioni di kilowattora. Per intenderci, è l’equivalente del consumo medio annuo di oltre 130.000 famiglie italiane. Mica male per un semplice cambio d’orario, no?
Ma vale ancora la pena?
Negli ultimi anni il dibattito sull’ora legale si è intensificato.
C’è chi propone di adottarla tutto l’anno, evidenziando i potenziali benefici in termini di risparmio energetico, maggiore esposizione alla luce solare e impatti positivi su benessere e produttività.
Altri, invece, ne chiedono l’abolizione, sottolineando gli effetti negativi sul ritmo sonno-veglia, sul metabolismo e sulla salute, oltre alla scarsa incidenza sui consumi energetici grazie all’efficienza degli impianti moderni.
La Commissione Europea ha avviato nel 2018 una consultazione pubblica sul tema, dalla quale è emersa una maggioranza favorevole alla fine del cambio stagionale. Tuttavia, l’iter si è fermato e, al momento, ogni Paese continua a gestire autonomamente la questione.
Per ora, dunque, si procede come sempre: due cambi all’anno, tra ora solare e ora legale.
E per noi di Società Elettrica?
Per noi, ogni occasione è buona per parlare di energia in modo consapevole, con l’obiettivo di rendere sempre più persone informate sulle dinamiche del consumo e sulle scelte che possono fare la differenza – anche quelle all’apparenza più piccole, come sapere perché si cambia l’ora.
L’ora legale è un piccolo ma concreto esempio di come l’efficienza energetica non sia solo una questione tecnologica, ma anche culturale.
In conclusione
Sì, abbiamo perso un’ora di sonno. Ma abbiamo guadagnato un’ora di luce.
E nel mondo dell’energia, ogni ora conta. ⚡
Vuoi scoprire di più su come funzionano i consumi e cosa puoi fare per usarli meglio?
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